Cultura e turismo, non sabotate Napoli. Collegatela al mondo.

Cultura e turismo, non sabotate Napoli. Collegatela al mondo. post thumbnail image

Una mia amica che vive all’estero legge l’Eneide. Ci si sta davvero appassionando. E quando arriverà al libro VI sarà ancora più appassionata. Ma non voglio fare Spoiler. Così come al resto della nostra cultura, della nostra musica, della nostra storia. È affascinante per chi vive o ha vissuto a migliaia di km da Napoli scoprirne i tesori. Napoli sotterranea, Napoli vulcanica, Napoli alchemica, Napoli musicale, Napoli dei vicoli, Napoli internazionale, Napoli italiana,  Napoli austriaca, francese, spagnola, greca, romana. Ma non è che forse tutte queste dominazioni stratificate, sono loro ad essere diventate un po’ napoletane ed hanno lanciato il seme della Saudade nelle generazioni future? Io giro come una trottola e vedo, guardo, osservo con attenzione. Ed imparo. Imparo che mentre per noi è scontato svegliarci e trovarci in una bella giornata di sole non lo è per molti abitanti della Terra. Imparo che tu canti una melodia antica condita da intervalli di seconde minori e sembra un canto ancestrale che incanta dagli arabi ai danesi.

Imparo che l’effetto “WOW!” è dietro l’angolo ed il resto del mondo lo coglie ancora. Allora svegliamoci e consolidiamo investendo in Cultura e turismo. Perché ho fatto un cerchio su una mappa. E molto è qui! In quel cerchio, che racchiude il Vesuvio e i Campi flegrei, c’è una bella parte della storia delle civiltà del mondo occidentale. Dove andremo oggi? A vedere gli scavi di Pompei ed Ercolano, o a sentire la magica attrazione dei presagi di Deifobe, sibilla Cumana? Dove andremo, a vedere la Napoli sotterranea, i musei stupendi o i mille vicoli? Saliremo fin sulla bocca del Vesuvio o vedremo l’antico Macellum del tempio di Serapide che come in un respiro del ventre di una gigante supina, affiora dall’acqua a Pozzuoli? O ci incanteremo davanti all’ingresso dell’Ade sul lago d’Averno? Ed i palazzi reali? E Capri? Ed Ischia e la bellissima Procida? Basta spostarsi un po’ per raggiungere la reggia di Caserta, o forse arriveremo alla Tomba di Scipio, proprio quello dell’inno nazionale a Giugliano in Campania? E di Virgilio ne vogliamo parlare? Andiamo a Posillipo? E cosa accadrà quando le dirò che fiabe e favole d’Europa avrebbero preso una piega ben diversa senza il nostro Giambattista Basile le cui spoglie riposano a 2 km da casa mia? E ci perderemo tra le Tammurriata ed il mix di Sacro femminino e canti al Sol Invictus, nei canti del nuovo anno o nella Cappella del Principe di Sansevero? Vado ad Aversa. Le mostro la città normanna e anche dove Domenico Cimarosa nella rivoluzione napoletana aveva suonato la Marsigliese. O torno al centro? Vado al San Carlo. O forse cerco la Napoli tribale, la Napoli dei mille suoni, di Scarlatti, Paisiello, Durante, Porpora, Pergolesi, che ancora risuona in milioni di opere nel mondo. O la Napoli di Viviani, dei De Filippo e di Totò, del Pulcinella da me mai troppo amato, dell’immenso Petito? E sappiamo che non è ancora nulla.

Allora fateli arrivare questi turisti, e fate arrivare la metropolitana ogni due minuti, e connettete le periferie al centro, aumentate i voli diretti, non costringeteli ad improbabili scali e biglietti altissimi rispetto ai nostri amici delle città di Roma e Milano. Perché ancora oggi come per migliaia di anni, abbiamo qualcuno che nel silenzio, sta sabotando il nostro presente e futuro, producendo solo mano d’opera, cervelli e braccia emigranti.

Noi, i napoletani tutti, siamo pronti ad accogliere il mondo intero. E se il mondo intero cerca Napoli, ancora una volta nella storia, noi, ci saremo e non solo con il mare, una pizza (quella vera),  un buon caffè (quello vero e con bicchiere d’acqua d’obbligo) e col sorriso, quello vero che solo la città della rivoluzione perenne può donare al mondo.

 

 

Related Post

Esce oggi Mille vestiti di Victoria Pollio, mie le chitarre, il bouzouki, il basso e l’intera produzioneEsce oggi Mille vestiti di Victoria Pollio, mie le chitarre, il bouzouki, il basso e l’intera produzione

Victoria Pollio, al suo primo lavoro discografico, giovanissima cantautrice, modella, e poliedrica artista, pubblica con illimitarte il brano scritto con Luigi Migliarotti il singolo “Mille vestiti”. Arrangiato, registrato e mixato